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MARIO MONTI 总理的所有新政策。
2011-12-27 04:03:29 来源: 作者: 【 】 浏览:11672次 评论:0

La tanto discussa Manovra Monti, con il voto di fiducia, è finalmente diventata legge. Vediamo quindi quali sono tutte le novità che sono state approvate dal Parlamento italiano, sulla base della precedente bozza del Consiglio dei Ministri. Novità che continuano a far discutere, e che toccheranno le tasche degli italiani in maniera piuttosto importante.

La situazione dei lavoratori autonomi. Dal 1 gennaio 2012 previsto incremento graduale delle aliquote contributive all’Inps, che raggiungeranno il 24% nel 2018. Per il 2012 l’aumento sarà di 1,3 punti percentuali, seguito da un ulteriore incremento di 0,45 punti percentuali in tutti gli anni successivi, fino appunto al 24% nel 2018.

Farmacie e parafarmacie. La manovra Monti ha stabilito che i farmaci di fascia C distribuite con ricetta medica possano ora essere venduti anche nelle parafarmacie e negli spazi ad hoc presso i supermercati. Una scelta che alle farmacie non è piaciuta, a timore di una concorrenza eccessiva e non qualificata, tanto che i farmacisti hanno minacciato una immediata serrata dei propri punti vendita. Il governo sembrava poi aver compiuto un mezzo passo indietro, per poi ribilanciare le proprie convinzioni in una via intermedia: entro quattro mesi l’Agenzia italiana del farmaco dovrà individuare l’elenco dei farmaci di Classe C che potranno vendere anche le parafarmacie e la grande distribuzione.

Più tempo per pagare le rate di Equitalia

Si è predisposta una modifica che permetterà alle aziende di pagare le rate ad Equitalia con una dilazione di 72 mesi: un periodo di tempo utile per poter affrontare i pagamenti all’agenze per la riscossione, in una maniera maggiormente compatibile a quanto originariamente previsto.

Le polemiche sulla tracciabilità dei pagamenti

Particolari dubbi vengono espressi in riferimento al limite per i pagamenti in contanti. Se per tutte le attività commerciali il tetto è fissato a 1000 euro, superati i quali è obbligatorio tracciare il trasferimento di denaro, per i pagamenti che coinvolgono la pubblica amministrazione il limite sarà invece di 500 euro. Le polemiche riguardano ad esempio le difficoltà che potrebbero avere i pensionati (quelli interessati sarebbero 14 milioni e 300 mila) nel ritiro della pensione mensile. Sarebbero infatti obbligati ad aprire un conto corrente. Al problema dei costi conseguenti è stata però trovata una soluzione. La manovra prevede anche l’aumento del cash pagabile dallo Stato a 980 euro. In questo modo si potrebbe avere un conto corrente a costo zero.

I paradossi della nuova Imu

La manovra comunque non convince molti cittadini, anche per la presenza di alcuni paradossi. Sembra infatti che la nuova Imu, l’imposta municipale, sarà più vantaggiosa della precedente Ici per chi guadagna più di 100 mila euro. Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, spiega: “Questo perché se con l’attuale sistema, l’Irpef sugli immobili aumentava al crescere del reddito, garantendo così un criterio di progressività, ora l’Imu sarà praticamente una tassa piatta, che consentirà ai più ricchi, rispetto all’applicazione dell’Ici, aggravi di imposta più lievi man mano che cresce il reddito. Oltre i 100 mila euro di reddito, questi proprietari di seconda casa pagheranno addirittura meno di quanto hanno pagato sinora con l’Ici”.

Le proposte del Governo

  • Tassa sui conti correnti: dal 2012 l’imposta di bollo sui conti delle persone fisiche verrà stabilizzata a 34,2 euro; per quanto concerne invece le persone giuridiche, il costo salirà da 73,8 a 100 euro. Introdotta l’esclusione dell’onere per tutti i depositi sotto i 5 mila euro, con percentuale delle spese sugli investimenti appoggiati sul conto titoli che passa a 0,1 punti percentuali nel 2012 e 0,15 punti percentuali nel 2013).
  • Bonus giovani: le imprese che assumono donne e giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato, potranno dedurre 10.600 euro per dipendente; lo sconto sale a 15.200 euro per le regioni del Sud.
  • Pensioni: metodo contributivo pro-rata esteso a tutti. Ognuno riceverà una pensione sulla base di quanto versato all’Istituto di previdenza, e non più sulla base dell’ultimo stipendio conseguito. Istituita una fascia di flessibilità che favorirà, con assegni più elevati, chi sceglierà di andare in pensione più tardi. Chi andrà in pensione “anticipata” (il nuovo nome della pensione di anzianità) prima dei 63 anni dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo, del 3% ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima della soglia dei 63 anni. Il tetto per i pagamenti delle pensioni in contanti viene fissato in 1.000 euro e non più in 500 euro, come in precedenza.
  • Pensione di anzianità addio: arriva quella “anticipata”: sparisce la pensione di anzianità, arriva quella anticipata. Si potrà andare in anticipo rispetto a quella di vecchiaia solo se si avrà maturato un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per chi li matura nel 2012, 42 anni e due mesi nel 2013 e 42 anni e 3 mesi nel 2014.
  • Pensione autonomi: i lavoratori autonomi andranno in pensione a 66 anni e 6 mesi a partire dal 2012. Le lavoratrici autonome andranno invece in pensione a 63 anni a 6 mesi.
  • Maggiori contributi per agricoltori e autonomi: aumentano le aliquote contributive per i lavoratori artigiani e i commercianti iscritti alla gestione autonoma dell’Inps (+ 0,3 punti percentuali ogni anno, fino a raggiungere il 22%).
  • Irpef, nessun cambiamento: contrariamente a quanto era stato affermato nel corso degli ultimi giorni, le aliquote Irpef non subiranno alcun ritocco, nemmeno per la fascia più elevata (in un primo momento, sembrava dovessero esser caratterizzate per un apprezzamento di 3 punti percentuali per la soglia over 75 mila euro).
  • Tassa sullo scudo fiscale: sulle somme rientrate in virtù dell’ultimo scudo fiscale, verrà pagato un bollo pari all’1,5%. Le risorse così ottenute copriranno l’aumento delle pensioni non minime, ma non superiori ai 960 euro, che saranno così sottratte al blocco della perequazione.
  • Blocco della perequazione automatica: il blocco della perequazione automatica delle pensioni consiste in una pausa dell’adeguamento delle prestazioni previdenziali al costo della vita. Ogni anno, infatti, durante il mese di gennaio, l’assegno della pensione viene adeguato gradualmente all’inflazione, permettendo così alla prestazione mensile di poter tenere il passo con il costo della vita. Il blocco riguarderà tuttavia solo le pensioni triple rispetto a quelle minime (pertanto, quelle maggiori di 1.400 euro), e non sarà un provvedimento a tempo indeterminato (la scadenza del blocco è fissata nel 2013).
  • Casa: arriva l’Imu (imposta municipale unica) che andrà a sostituire l’Ici. L’aliquota di base sarà pari a 0,76 punti percentuali sulla rendita catastale, con una riduzione di 0,4 punti percentuali per quanto concerne l’abitazione principale. I Comuni avranno comunque la possibilità di aumentarla di 0,2 punti percentuali per la prima casa, e di 0,3 punti percentuali per le altre. Prevista altresì una rivalutazione del 5% degli estimi catastali. Prevista inoltre una franchigia di 200 euro sulla prima casa, uno sconto di 50 euro a figlio fino a 26 anni, fino a un massimo di 400 euro.
  • IVA: previsto un aumento dell’imposta sul valore aggiunto, che passerà dal 21% al 23% nel corso del secondo semestre del 2012. L’incremento non è ad ogni modo scontato, poichè verrà utilizzato “solo nel caso in cui si renda necessario”. Il suo aumento va inoltre a garanzia della c.d. clausola di salvaguardia.
  • Enti previdenziali: l’Inpdap e l’Enpals saranno soppresse, con funzioni ricondotte all’interno della “SuperInps”.
  • Limiti alla circolazione del contante: la soglia della tracciabilità viene drasticamente portata al ribasso, con tetto di 1.000 euro. Nel caso di pagamenti effettuati da pubbliche amministrazioni, la soglia scende ulteriormente a 500 euro.
  • Cnel e Authority: il numero dei componenti verrà ridotto. La manovra Monti interesserà tutte le autorità, dalla Agcom alla Consob. Limiti triennali per le assunzioni a tempo indeterminato, che saranno quantitativamente disciplinate fino al 2015. Verrà invece ripotenziato l’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero.
  • Fondo Garanzia per le imprese: verrà potenziato il fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, con almeno 20 miliardi di euro.
  • Irap: le imprese potranno dedurre l’Irap, per la quota relativa alle spese per il personale dipendente, dall’Ires e dall’Irpef. L’Irap verrà sgravata anche in caso di assunzione di giovani e donne.
  • Prescrizione anticipata per le lire: i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono in favore dell’Euro con decorrenza immediata (prima il termine era al 28 febbraio 2012). Nelle casse dello Stato entreranno così 1,3 miliardi di euro.
  • Tagli agli enti locali: per le Regioni tagli di 3,1 miliardi di euro a decorrere dal 2012, di cui 2,1 miliardi di euro dalle Regioni a statuto ordinario. Per i Comuni con oltre 5 mila abitanti, previsti tagli per 1,45 miliardi di euro nel 2012. Per le Province, riduzione dei trasferimenti di 415 milioni nel prossimo anno.
  • Liberalizzazioni: in un primo momento fu ipotizzata la liberalizzazione della vendita dei farmaci di classe c (cioè quelli a pagamento), che entro certi limiti avrebbero potuto godere della vendita anche nelle parafarmacie. Il governo sembra però aver fatto marcia indietro.
  • Tassa su elicotteri e aerei privati: imposta erariale annuale sugli aerei ed elicotteri, pagata in base al peso e alle dimensioni. Per quanto riguarda invece la tassa sulle barche, prevista una riduzione del 15%, 30% e 45% decorsi 5, 10 o 15 anni sulla data di costruzione.
  • Tassa sulle auto di lusso: prevista per le auto più potenti. L’addizionale, dovuta dal 1 gennaio 2012, doveva tuttavia essere pagata in misura pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore a 170 chilowatt. L?emendamento giunto alla Camera ridurrà tuttavia l’addizionale erariale della tassa auto al 60%, al 30% e al 15% rispettivamente dopo 5, 10 o 15 anni.
  • Aumento accise: aumentano le accise sui carburanti a partire dal primo gennaio 2012. Le somme (circa un miliardo di euro) dovrebbero essere reinvestite a beneficio dell’efficienza dei trasporti locali.



 

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